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venerdì 12 febbraio 2010

33° Coppa America, prima sfida

Oggi pomeriggio ho visto la prima sfida tra il Defender Alinghi e il Challenger BMW Oracle nelle acque di Valencia. A prescindere da tutte le strategie e le pretattiche, parliamo di potenza pura... BMW sembra davvero di un'altro pianeta.

Sul primo bordo di bolina Alinghi parte in vantaggio, nonostante (o forse a causa) di un contatto che le frutterà una penalità, e sembra volare, infatti in poco tempo acquisisce un buon vantaggio. BMW insegue senza demordere, non c'è separazione di rotte sul campo di regata, e la rincorsa inizia. Oracle sembra sempre più "sbandato" di Alinghi, sembra avere sempre più vento, anche se forse non è corretto impostare il discorso in questi termini: la struttura delle due imbarcazioni è diversa e quindi anche il comportamento al vento. Ma è un dato di fatto che gli americani con la sola "randa" cioè con la struttura alare, senza alcuna vela di strallo rimontano rapidamente l'imbarcazione svizzera, la sorpassano e arrivano in boa con oltre 1200 metri di vantaggio.

Il lato cosiddetto di poppa (non ci sono gennaker, il mostravento di Oracle sembra far pensare ad un traverso, a causa della elevata velocità dell'imbarcazione, circa 25 nodi) non offre alcuna novità rispetto al bordo di andata. La distanza tra le due imbarcazioni si assesta sui 3200 metri e senza alcun colpo di scena Alinghi taglierà il traguardo con 15 minuti di ritardo rispetto agli statunitensi.

La regata si è svolta con un vento iniziale di circa 5 nodi, rinforzato in certi passaggi fino a 12/15 nodi, un vento che avrebbe dovuto teoricamente privilegiare la barca svizzera, più leggera; il fatto che sia successo il contrario, unito alle notizie di Oracle testato in oceano con venti fino a 25 nodi e velocità attorno ai 41 nodi non promette niente di buono per il defender. Resta da sperare per domenica in un vento altrettanto stabile ma più debole e in una condotta di gara meno conservativa e più aggressiva.

Un ultimo commento: al di la dello spettacolo magnifico che questi due mostri offrono alle telecamere, al di la del ritorno alla formula standard della Coppa America come competizione tra le due barche le più forti che si possano attrezzare, rimane la nostalgia per il grande spettacolo offerto dalle precedenti edizioni della manifestazione, dal gran numero di sfidanti e di regate, dalla durata dell'evento che permetteva anche a noi marinai "terricoli" di godere della copertura mediatica dell'evento e di conseguenza di tante ore di bello spettacolo televisivo.


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