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martedì 10 febbraio 2009

A piedi per Xiamen (Cina)


Mi sfiora un motorino che marcia in senso opposto a quello di marcia, silenziosissimo...elettrico; ora che ci faccio caso, sono tutti elettrici, solo motorini elettrici tutti mortalmente silenziosi quando ti arrivano alle spalle, peggio di ninja giapponesi. Già, qui il traffico è micidialmente privo di ogni regola civile: ognuno va dove deve andare ignorando completamente gli altri: sterzate e frenate brusche, repentini cambi di corsia, zig zag tra le macchine sono cose totalmente normali nel traffico di questa città, senza parlare dell'uso assolutamente improvvisato e immotivato di fari antinebbia (sia anteriori che posteriori, sempre accesi), abbaglianti, sia fissi che usati “a lampeggio”; si risparmiano un poco solo sul clacson, ma forse perché non ne hanno compreso appieno le potenzialità : infatti lo usano per dare i classici colpetti come a dire”sono qui, attento, spostati” sebbene la maggior parte delle volte non abbiano nessuno a cui rivolgere tale genere di avvertimenti; sembra proprio che si sentano autorizzati, addirittura tenuti, ad usare qualsiasi dispositivo dell'auto soltanto perché esiste. Si direbbe che abbiano imparato a guidare in un luna park, sugli autoscontri.
I più pazzi di tutti sono gli autisti degli autobus, che forti della loro mole non si fanno scrupoli a dominare il traffico; i tassisti, dal canto loro sembrano intenzionati a dare battaglia per il predominio sulle strisce d'asfalto e non cedono: si incuneano, con brusche frenate e repentine accelerazioni cercano di guadagnare metri e spazi preziosi, non si fanno scrupoli nemmeno nei riguardi dei pedoni, che, sulle strisce pedonali, sono considerati al pari di paletti come in uno slalom speciale.
I guidatori privati sembrano subire questa dicotomica lotta di titani, non rinunciando però, quando l'occasione o consente, a sferrare qualche attacco subdolo.
E per ultimi i pedoni, che senza dar l'aria di contare alcunché di fronte a tutti questi potenziali killer meccanici, ci mettono tutto l'impegno possibile per farsi trovare sempre e comunque sulla traiettoria di qualcuno, impiegando anche 5 minuti per attraversare una strada al momento deserta, scegliendo traiettorie che gli consentano di occupare la carreggiata il più a lungo possibile e ignorando deliberatamente strombazzate e occhiate furenti del driver di turno: sembra che non gli interessi niente di vivere o di morire Il mio spirito combattivo si risveglia, vedendo queste cose, e pur non conoscendo affatto la città mi immagino comunque di girarla alla guida di un grosso mezzo blindato giocando a carambola con le altre macchine.


Lungo la strada incontro delle “operatrici ecologiche”, spazzine le si sarebbe chiamate una volta senza offendere nessuno, con le loro iper tecnologiche ramazze di frasche...esatto, rami secchi, non di saggina come usava da noi, rami di vattelapesca quale pianta, sapientemente assemblati a comporre delle grandi scope piatte e rotonde come padelle per friggere. Con questi accessori le donne cinesi in completino giallo e rigorosamente con ampi cappelli in testa ramazzano le strade ammucchiando le foglie. Le segue un uomo su un carrettino a pedali che ogni tanto scende dal mezzo e con una grande paletta fatta con un bidone metallico per olio raccoglie la spazzatura. Le strade sono pulite.

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