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venerdì 26 giugno 2009

La sagra dell'ipocrisia

"Come stai ?"
"Non c'è male grazie, e tu ?"

Formula standard, nelle sue molteplici variazioni. Giusto una formula, un modo per aprire una conversazione, una domanda che non accetta altre risposte, e tutto si chiude li.

Avete mai provato a rispondere la verità, a quella domanda banale e banalizzata ?

"Ciao, come va ?"
"Da schifo, il lavoro è quasi nullo e mal pagato, sono solo come un cane, la salute va così così" (e magari tutte queste cose sono nella stessa risposta). Se lo dite di persona, "dal vivo" la faccia del vostro interlocutore cambia, l'espressione si fa vacua, poi salta fuori un appuntamento urgente (a meno che non stiate parlando con un prete o uno psicologo) e siete di nuovo soli.
Se invece lo fate a distanza (un SMS o Internet) allora potete star sicuri che avete perso un amico. (Beh, non un grande amico, in questo caso, anzi potrebbe essere un utile stratagemma per liberarsi da qualche rompiscatole).

Poi ci sono i positivi a oltranza, quelli che ti dicono che le cose cambieranno, che tutto andrà per il meglio, che tu ti meriti molto di più... e tu li stai ad ascoltare e non riesci veramente a capire se sono stupidi o se pensano che tu lo sia, e ti faccia abbindolare dal loro ottimismo a buon mercato.

Che fare? Io una strada l'ho trovata, alla domanda "Come va?" rispondo "Come al solito." e lascio che chi mi sta davanti capisca quello che vuole.

Lo so, sono ipocrita, qualcuno non lo è ? Beato lui, vuol dire che può permetterselo.

Dedicato a Stefano, Luigi1, Luigi2, Maria, Antonella, Betty (continua)

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